mercoledì 24 febbraio 2010

Mostra allo Sforza: "Crocifisso di fraternità"

Per la Corte di Strasburgo la presenza dei crocifissi nelle nostre aule costituisce una violazione della «libertà di religione degli alunni». È quanto affermato nella sentenza del tribunale dei diritti dell’uomo di Strasburgo che condanna lo Stato italiano a risarcire la cittadina italiana di origini finlandesi Soile Lautsi Albertin.

Al di là delle polemiche, i crocifissi rappresentano un  soggetto importante nella storia dell'arte, con illustri esempi da quelli medievali di Giotto ai rinascimentali di Raffaello fino alle rappresentazioni del secolo scorso di Marc Chagall e William Congdon.

 
Nel nostro Istituto, provocati dalla recente assurda sentenza, un gruppo di alunni –assistiti dal docente di religione- hanno allestito una mostra didattica sul Crocifisso nella storia dell’arte, dal titolo: “Il Crocifisso: segno di fraternità, non di divisione”.  
 
 
 
Cosa sarebbero i nostri musei se –in nome di una presunta idea di rispetto dei diritti umani di tutti- asportassimo tutti i dipinti e tutte le opere ispirate a personaggi ed avvenimenti religiosi?
 
E cosa sarebbe il nostro mondo se tanti cristiani –sacrificando anche la propria vita- proprio in nome di quel Crocifisso non si fossero messi in cammino accanto ai tanti poveri di oggi (di qualsiasi religione) per soccorrere gli affamati, gli ammalati, i moribondi, gli emarginati, i perseguitati?
Nessun segno più di quel Crocifisso è sintesi del rispetto di ogni uomo. Esattamente il contrario di quanto denunciato in quella vergognosa sentenza.
 
Così è nata questa mostra, che per ora comprende sedici “quadri”, ma che è destinata a crescere, coinvolgendo tutte le classi dell’Istituto.
Quando la mostra sarà conclusa, su richiesta degli alunni in ogni aula sarà esposta una delle opere realizzate.
 
n.s.

 

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